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Protonterapia, Economia Circolare, Microscopia 4.0

Il laboratorio ProM Facility segue la progettazione e realizza i dispositivi applicati alla Protonterapia attraverso la stampa 3D.
TECNOLOGIE

Sono gli ambiti in cui è impegnata ProM Facility con i progetti di Fondazione VRT

La Fondazione VRT viene costituita nel 2018 da Fondazione Caritro con l’intento di sostenere e valorizzare le migliori ricerche e tecnologie sviluppate in Trentino. La Fondazione VRT sceglie i progetti da finanziare secondo dei criteri definiti, tra questi il principale è la capacità di dare risposte ai bisogni delle persone, ovvero aiutare la ricerca trentina che aiuta le persone. Riesce a valutare i progetti e selezionarli in modo veloce, una volta selezionati vengono seguiti e sostenuti, sia a livello operativo e di networking che economicamente.
Gli ambiti di intervento di Fondazione VRT mettono al centro le persone e i loro bisogni, ricadono quindi in specifiche aree di utilità sociale, dalla telemedicina alla diagnostica biomedica, dalla cultura alla sicurezza, fino ai più recenti ambiti in epidemiologia, virologia e genomica emersi in risposta alla pandemia da Covid-19.

Diagnostica, Biomedica, Dispositivi

Il progetto in questione è “Proton3D: Dispositivi per applicazioni di Protonterapia ottenuti da tecniche avanzate di stampa 3D” guidato dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento con la collaborazione di Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento, Università di Trento | CIBIO, Trento Institute for Fundamental Physics and Applications (TIFPA), Ion Beam Applications (IBA) e appunto ProM Facility.

Qual è il ruolo di ProM? Il laboratorio ProM Facility, centro di eccellenza per la prototipazione meccatronica, segue la progettazione dei dispositivi applicati alla Protonterapia e la realizzazione degli stessi attraverso la stampa 3D.
ProM con le tecnologie Multi Jet Fusion (MJF) e Stereolitografia (SLA) riesce a stampare i dispositivi altamente ottimizzati e customizzati sul paziente con materiali innovativi quali il poliammide (PA12) e varie resine. L’uso di questi dispositivi diventa fondamentale per velocizzare e semplificare il trattamento clinico, e anche per studiare nuove possibili forme di intervento che riducano sempre di più i tempi del trattamento, soprattutto in caso di tumori in movimento.

Sicurezza, Economia Circolare

RiFreRIBE per la rigenerazione dello strato usurato dei dischi di freno usati” è il progetto guidato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento che ha richiesto la collaborazione di ProM Facility.

Qual è il ruolo di ProM?

ProM Facility ha un ruolo chiave nel progetto, per la ricerca di un sistema alternativo all’attuale dismissione dei dischi freno usati e lo sviluppo di un sistema che permetta la rigenerazione dello strato usurato mediante rivestimenti ottenuti dalla deposizione di polveri metalliche. Nel laboratorio ProM Facility sono in corso deposizioni con tecnologia Laser Direct Energy Deposition (L-DED), con vari materiali per trovare le combinazioni ottimali tra efficacia del sistema frenante e le quantità e tipologia di emissioni di particolato.
I benefici di questo progetto sono:
• ridurre le emissioni di particolato pur mantenendo le prestazioni tecniche dell’impianto frenante
• riusare i dischi freno delle vetture che oggi vengono smaltiti come rottame
• rigenerare i dischi rivestendoli più volte, con la deposizione di un nuovo strato di rivestimento

Cultura e Didattica a distanza

MicroLab – Laboratorio di microscopia 4.0” è il progetto condotto da Fondazione Bruno Kessler che coinvolge tra i tanti partner anche Trentino Sviluppo e ProM Facility.
Qual è il ruolo di ProM? Affiancare i ricercatori FBK per gli interventi nelle scuole e contribuire alla progettazione e realizzazione di un laboratorio di telemicroscopia che si intende mantenere oltre i 12 mesi di durata del progetto.

Il focus del progetto riguarda la microscopia elettronica a scansione – SEM, che utilizza un fascio di elettroni pilotati sulla superficie del materiale per acquisire immagini la cui risoluzione spaziale è di gran lunga più dettagliata di quella ottenibile con un microscopio ottico. Le immagini ricevute attraverso uno strumento di microscopia elettronica a scansione hanno un estremo contrasto e sono di facile lettura. Di norma lo strumento SEM richiede un allestimento da laboratorio, perché funziona in alto vuoto e diventano necessarie pompe turbomolecolari. Con l’intervento di Fondazione VRT è stato possibile dotarsi di uno strumento SEM compatto, che può realizzare da remoto le operazioni necessarie per acquisire le immagini.

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