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Braccio robotico ProM Facility

ProM Facility stampa in 3D arredi sostenibili

Dalla collaborazione tra l’azienda trentina Aquafil, l’Università di Salerno e ProM Facility nasce l'avveniristica linea di arredamento sostenibile.

Può il nylon rigenerato trasformarsi in una linea di arredamento? In ProM Facility sì! Assieme al gruppo Aquafil, i tecnologi della facility stanno sperimentando la realizzazione di arredi da giardino sostenibili e stampati in 3D.

Il progetto di ricerca nasce dalla collaborazione tra Aquafil e il centro di prototipazione di Polo Meccatronica, e coinvolge un dottorato di ricerca co-finanziato dall’azienda e l’Università di Salerno.

Aquafil e il nylon ECONYL®: innovazione ed economia circolare

Il gruppo Aquafil nasce nel 1965 e si afferma nel tempo come punto di riferimento nella ricerca di nuovi modelli produttivi per lo sviluppo sostenibile sia in Italia che nel mondo. L’azienda è impegnata nella produzione di fibre e polimeri di Nylon 6, Nylon 6,6 e Dryarn, ed è rinomata per il nylon ECONYL®, un prodotto che, grazie al processo di rigenerazione, dona una nuova vita ai rifiuti. Secondo un’ottica di economia circolare, infatti, dal 2011 Aquafil recupera gli scarti e i materiali in nylon di rifiuto, soprattutto reti da pesca e moquette usate, per trasformarli in fili nuovi.

Questo processo consente di riciclare infinite volte il materiale, senza alcuna riduzione della qualità del polimero e senza dover introdurre materiale vergine, come invece risulta necessario nel processo di riciclo meccanico.

La collaborazione con ProM Facility: una storia di ricerca e sinergia

A collegare Aquafil e il centro di prototipazione meccatronica di Trentino Sviluppo è Nicole Soligo, al tempo studentessa dell’Università degli Studi di Trento, che circa un anno fa ha iniziato ad interagire con la facility per la sua tesi di laurea in Ingegneria dei Materiali, un lavoro incentrato proprio sulle potenzialità derivanti dalla stampa in 3D abbinata al nylon rigenerato ECONYL®. Ultimati gli studi, l’ingegnere è stata assunta da Aquafil dove oggi si occupa di innovazione del prodotto e funzionalizzazione dei materiali, nel gruppo guidato dall’ingegnere Mauro Buccella.

L’idea di riavviare la collaborazione è scaturita dalla presenza in laboratorio dell’innovativo robot Caracol di cui, nel frattempo, ProM Facility si era dotata. Questa cella di stampa robotica è in grado di creare oggetti di grandi dimensioni con materiali compositi attraverso il processo di FGF – Fused Granulate Fabrication.

In questo caso specifico la macchina permette di trasformare gli scarti della plastica in prodotti di design e rappresenta un valido esempio di come la stampa 3D possa essere utile alle aziende per chiudere il processo di riuso dei materiali.

La sfida ecodesign: gli arredi stampati in 3D

L’obiettivo del progetto in corso consiste nel realizzare, attraverso l’ottimizzazione del processo di stampa del polimero, una linea di arredamento pratica, versatile, di design e sostenibile.

Tra i focus di attenzione dell’iniziativa ci sono:

  • il testing dei materiali
  • la simulazione dei processi
  • l’individuazione dei migliori parametri per la stampa 3D del nylon ECONYL®

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