Martedì 29 novembre si è svolto negli spazi “Be Factory” di Progetto Manifattura a Rovereto l’hackathon “Co-creation” organizzato da Trentino Sviluppo e Fondazione HIT – Hub Innovazione Trentino nell’ambito progetto H2020 iProduce. «iProduce – spiega Paolo Gregori, direttore di ProM Facility – è un progetto europeo che ci vede coinvolti assieme ad una ventina di partner provenienti da nove Paesi diversi. L’obiettivo è quello di sviluppare una piattaforma che faccia incontrare domanda e offerta, ovvero che permetta di intrecciare in modo efficace il momento dell’invenzione, della realizzazione e della richiesta delle aziende. Che è un po’ lo stesso principio dell’hackathon proposto oggi, cioè una gara in cui gli studenti, divisi in squadre, devono sfidarsi per realizzare il prototipo di un prodotto. Questo tipo di competizione è parte integrante delle attività previste dal progetto e, dopo questa in Italia, se ne svolgerà una in ognuno dei Paesi partner, tra cui Francia, Germania, Grecia e Spagna».
I protagonisti di Co-creation
All’hackathon hanno partecipato trenta studenti universitari, provenienti sia dall’Italia che dall’estero. La maggior parte di loro sta seguendo dei percorsi di studi in ingegneria, in design o nell’ambito dell’interazione uomo-macchina. Tra i protagonisti dell’evento erano presenti anche tre aziende trentine e due fablab.
Il giurato Michele Corrà, titolare dell’azienda Tretec di Trento ha commentato l’iniziativa: «Qui si vede la novità che i ragazzi possono esprimere dato un problema. Possono scatenare la fantasia e provare a trovare soluzioni concrete a problemi reali, che un domani potrebbero trovarsi sulla scrivania al lavoro».
La sfida hi-tech
I partecipanti sono stati suddivisi in cinque squadre e hanno sviluppato in sei ore delle ipotesi di progetto HW e SW per il controllo di una culla servo assistita, assieme ai tecnologi del laboratorio di prototipazione di Polo Meccatronica e del gruppo di ricercatori, presenti in qualità di tutor.
Le soluzioni finali per la culla hi-tech presentate dai trenta studenti racchiudono tutto lo spirito creativo dell’iniziativa e propongono delle idee innovative, come ad esempio
- Il dondolio automatico
- Il riscaldamento
- La ventilazione
- Il riconoscimento biometrico
- Dei sensori in grado di percepire il pianto del bambino
I vincitori dell’Hackathon
Il team vincitore è composto da Davide Modolo, studente di Intelligenza artificiale a Povo e da Luca Santoro, Miraxh Tereziu e Ramona Plogmann, tutti e tre impegnati nello studio dell’interazione tra uomo e macchina.
«Ci piace partecipare agli hackathon – ha commentato Luca Santoro, portavoce della squadra vincitrice – perché sono divertenti e ci aiutano a crescere, sia come persone che dal punto di vista professionale».
La loro proposta è stata premiata dalla giuria per la maturità e l’articolazione dettagliata della soluzione presentata. I vincitori si sono aggiudicati quattro kit per “maker” composti da strumenti per la programmazione e la costruzione.