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I casi studio di ProM Facility protagonisti alla conferenza internazionale “MteM 2025” in Romania

Alla sedicesima conferenza internazionale sulle moderne tecnologie a servizio della manifattura – MteM 2025 – organizzata dall’Università Tecnica di Cluj-Napoca in Romania dall’8 al 10 ottobre scorso, c’era anche ProM Facility.

Il centro roveretano di Trentino Sviluppo per la prototipazione e sviluppo prodotto, infatti, è stato protagonista di un panel dedicato alle potenzialità della manifattura ibrida additiva in materia di manutenzioni industriali intelligenti, circolari, volte a garantire un utilizzo efficiente delle risorse, alti livelli di performance, sostenibilità e innovazione. 

Nello specifico, i tecnologi di ProM Facility Sasan Amirabdollahian, Ciro Malacarne e Matteo Perini hanno presentato 3 paper, frutto di altrettante collaborazioni con aziende private nate nell’alveo del progetto europeo 3DoP per favorire l’utilizzo di strumenti, tecniche e macchinari per la manifattura additiva tra le piccole e medie imprese con sede nei Paesi dell’Unione. 

Il primo studio presentato, dal titolo Repair and Surface Modification of Air Bending Tools Using LDED: Process Optimization and Case Studies” propone l’uso della tecnologia Laser Directed Energy Deposition (DMG MORI LASERTEC 65 3D Hybrid) per la riparazione e modifica superficiale di utensili per la piegatura della lamiera, con l’obiettivo di eliminare trattamenti termici post-produzione che possono portare a deformazioni importanti e ottenere una durezza superficiale di circa 60 HRC. Attraverso un approccio sperimentale, sono stati ottimizzati i parametri di processo e validati tramite due casi industriali, dimostrando efficacia funzionale e sostenibilità dei tool. Le matrici lavorate in questo modo stanno lavorando in produzione da più di un anno e stanno durando più delle originali.

Il secondo paper “Application of Functionally Graded Inconel – WC Layers in the Repair of Ball Valve Seats” descrive il riadattamento di sedi valvola a sfera di grandi dimensioni nel settore Oil & Gas, sostituendo guarnizioni polimeriche con l’apporto di strati metallici di Inconel 718 e carburo di tungsteno, combinati tra loro strato per strato. Le soluzioni proposte migliorano la resistenza all’usura e la durata operativa consentendo l’utilizzo della stessa valvola a pressioni più elevate ed evidenziando il potenziale dell’Additive Manufacturing anche per applicazioni critiche.

Il terzo lavoro, “Extending Component Life Through Hybrid Additive Manufacturing: Environmental Assessment of a Remanufactured Valve Component”, – portato avanti in collaborazione con le aziende F3nice e Valland – valuta l’impatto ambientale della rigenerazione e repurposing di una flangia di una valvola in acciaio al carbonio tramite LDED con polvere riciclata di acciaio inox 316L. I test meccanici e i test con liquidi penetranti e con ultrasuoni hanno confermato la validità tecnica, mentre l’analisi del ciclo di vita (LCA) ha mostrato riduzioni significative di consumo energetico (89% di riduzione rispetto alla creazione di un prodotto nuovo), materie prime ed emissioni di anidride carbonica, promuovendo un approccio circolare e sostenibile.

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