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Gli alberi di Vaia digitalizzati di ProM Facility alla Biennale di Venezia

Il centro di Trentino Sviluppo collabora con Kengo Kuma per un’installazione che unisce natura, tecnologia e design sostenibile.

C’è anche un po’ di Trentino alla Biennale di Architettura 2025, curata da Carlo Ratti, in programma a Venezia fino al 23 novembre. Tra le opere in esposizione c’è anche Domino 3.0: Generated Living Structure, il progetto espositivo firmato dall’archistar giapponese Kengo Kuma, realizzata con la collaborazione di ProM Facility, il centro di prototipazione avanzata di Trentino Sviluppo a Rovereto.

Dall’emergenza climatica alla rinascita: gli alberi abbattuti diventano architettura

Cuore della creazione sono gli schianti dalla tempesta Vaia, che nell’ottobre 2018 devastò ampie aree del Nord Italia. Quei tronchi, apparentemente inutilizzabili, sono stati scansionati in 3D e digitalizzati grazie allo scanner e alle tecnologie del centro di Rovereto, che ha saputo valorizzare ogni nodo, frattura e imperfezione lasciata dal passaggio del maltempo.

Intelligenza artificiale e fabbricazione digitale per un costruire sostenibile

Un modello di intelligenza artificiale ha studiato le forme irregolari degli alberi per integrarle in strutture armoniose. Il risultato? Un nuovo linguaggio progettuale che mette in discussione l’uso esclusivo di materiali standardizzati. Per completare l’opera, sono stati realizzati giunti su misura tramite stampa 3D, capaci di dare sia dinamismo scultoreo che stabilità strutturale.

“È un piacere – commenta Nicola Polito, direttore operativo di Trentino Sviluppo – aver collaborato a un’iniziativa di pregio come questa, che dimostra la grande duttilità e versatilità del centro, nonché la preparazione dei colleghi che vi lavorano, capaci di spaziare dal settore medicale all’aeronautica, fino appunto all’arte. Senza contare il rapporto che unisce i nostri Poli tecnologici a Kengo Kuma, l’architetto che per primo immaginò e disegnò quelli che poi sarebbero diventati i nuovi spazi produttivi Be Factory in Progetto Manifattura”. 

Una creazione che parla al futuro

Domino 3.0 è una riflessione potente sul ruolo dell’architettura di fronte alle sfide climatiche. Come si legge nel pannello introduttivo alla realizzazione:

«Di fronte al rapido intensificarsi delle sfide climatiche, l’architettura deve necessariamente ridefinire sé stessa».

Viene così proposto un approccio rigenerativo, che punta a unire natura, innovazione tecnologica e comunità locali.

Un lavoro corale

L’opera è firmata da Kengo Kuma, Sekisui House – Kuma Lab, Università di Tokyo, Yutaka Matsuo, Matsuo – Iwasawa Lab, Norihiro Ejiri, Ejiri Structural Engineers, Minoru Yokoo, Kengo Kuma & Associates.
Tra i partner: ProM Facility, FiemmePER, Caracol, D3Wood e Blue Biloba.

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